L’instabilità della spalla: gli interventi alla spalla (Bankart e Latarjet)

Esistono vari tipi di interventi alla spalla per stabilizzare una lussazione. C'è l'intervento di Bankart, cioè la riparazione artroscopica del cercine, associato al ritensionamento capsulo-legamentoso. E c'è poi l'intervento di Latarjet, ossia la trasposizione della coracoide.

Cos'è l’intervento chirurgico in artroscopia (“di Bankart”)?

L’instabilità della spalla e la lussazione della spalla provoca il distacco del cercine glenoideo (lesione di Bankart), principale “barriera” contro la fuoriuscita della testa omerale dalla sua sede.
Fra gli interventi alla spalla troviamo appunto l’intervento di Bankart. Questo consiste nella riparazione e stabilizzazione di questa struttura mediante delle piccole ancorette e nel ritensionamento dei legamenti, “sfiancati” dalle lussazioni ripetute. Viene eseguito in artroscopia (3-4 piccole incisioni cutanee) e in anestesia loco-regionale. In questo modo la glena riguadagna la sua profondità e la capacità di contenere la testa omerale al suo interno.
Questo tipo di intervento viene indicato nei casi in cui il paziente abbia avuto poche lussazioni, con danni capsulo-legamentosi minori e soprattutto con una superficie ossea glenoidea conservata.

Quando serve l'intervento chirurgico a cielo aperto (“di Latarjet”)?

Tale tecnica prende nome dal chirurgo ortopedico francese che la descrisse per la prima volta nel 1954 e consiste nel trasferimento di una porzione di osso (la coracoide) nella regione antero-inferiore del collo glenoideo, in modo da ripristinare la superficie della cavità glenoidea e da limitare l’instabilità antero-inferiore della testa omerale.
Viene indicata nei pazienti con perdita ossea glenoidea superiore al 20%, oppure che hanno avuto molti episodi lussativi e in giovani che praticano sport di contatto (rugby, boxe, ecc).

Quanto dura il ricovero per l’intervento? È necessario un reggibraccio?

Per entrambi gli interventi alla spalla, la durata del ricovero è di 24 ore. Il paziente viene dimesso nella mattinata successiva all’intervento.
Nell’immediato post-operatorio, viene posizionato un reggibraccio che va portato per 2-3 settimane (salvo diversa indicazione).
Durante tale periodo è comunque possibile rimuovere il tutore 2-3 volte al giorno per eseguire cauti esercizi di mobilizzazione passiva di gomito, polso e dita sempre con l’arto adeso al fianco. Il paziente verrà opportunamente istruito e reso autosufficiente per quanto riguarda le necessità quotidiane quali il lavarsi e il vestirsi.

Quando si deve iniziare la fisioterapia? Per quanto tempo?

Passati i 20-30gg dall’intervento si potrà iniziare il trattamento fisioterapico, salvo diversa indicazione del Chirurgo.
Bisognerà prevedere almeno 2 mesi di riabilitazione.
In media il recupero funzionale e il ritorno alle normali attività sportive si ottiene in 4-6 mesi.