La riparazione artroscopica della cuffia dei rotatori

La cuffia dei rotatori (CDR) è un gruppo di tendini che ricopre la testa dell'omero, come una vera e propria “cuffia”. Nei pazienti in cui la rottura di questi tendini provoca dolore e limitazione funzionale, è possibile intervenire riparandoli in artroscopia.

Come si esegue la riparazione artroscopica della cuffia dei rotatori? Quanto dura l'intervento?

La riparazione artroscopica della cuffia dei rotatori viene svolta con tecnica mini-invasiva (artroscopia), eseguendo 3-4 piccole incisioni di pochi millimetri, in anestesia loco-regionale e sedazione. Può durare dai 20 ai 60 minuti circa.
In una incisione si inserisce l’artroscopio, ossia la telecamera che permette di guardare all’interno della spalla; nella prima fase dell’intervento, si controlla lo stato di tutte le strutture della spalla (cartilagine, tendini, legamenti). Attraverso le altre incisioni vengono introdotti speciali strumenti che consentono l’asportazione di tessuto infiammato e la riparazione tendinea.
La riparazione tendinea consiste nel reinserire il tendine rotto sull’osso. Questa riparazione avviene utilizzando suture chirurgiche ad alta resistenza montate su piccole viti che non devono poi essere rimosse.
A ciò si associa spesso l’acromioplastica, con cui si intende l’ampliamento dello spazio sotto-acromiale tale da permettere il corretto scorrimento dei tendini della cuffia dei rotatori, la bursectomia, ossia la rimozione del tessuto infiammatorio, e la rimozione di eventuali calcificazioni.

Quanti giorni va portato il tutore?

Il tendine impiega 6 settimane per “saldarsi” all’osso e altri 3-6 mesi per rimodellarsi, quindi il tutore ha la funzione di “proteggere” il braccio per evitare movimenti volontari ed involontari che potrebbero mettere a rischio la riparazione tendinea, vanificando l’intervento.
Dopo la sutura artroscopica, tuttavia, mantenere il tutore per 6 settimane, come da protocolli classici, potrebbe determinare un’importante rigidità post-chirurgica. Pertanto noi consigliamo l’utilizzo dello stesso per 3 settimane, sopratutto di notte; a casa, in condizioni di “sicurezza” (ad es. mentre si mangia o si guarda la televisione) lo si può rimuovere, rilassando il braccio lungo il fianco o appoggiando la mano sulla coscia.
Il paziente verrà opportunamente istruito e reso autosufficiente per quanto riguarda le necessità quotidiane quali lavarsi, mangiare e vestirsi e circa alcuni semplici esercizi di eseguire in autonomia.

Come e quando si svolge la fisioterapia?

Fin dal primo giorno post-operatorio, il paziente dovrà mobilizzare gomito, polso e dita al fine di evitare rigidità e gonfiore della mano. Verranno inoltre insegnati alcuni semplici esercizi per una cauta mobilizzazione attiva della spalla, sempre all’interno di una “zona di sicurezza”.
La fisioterapia può essere intrapresa fin dal giorno successivo all’intervento. È opportuno però rivolgersi a fisioterapisti che abbiano una certa esperienza su questo tipo di riabilitazione. È infatti importantissimo che non venga danneggiata la sutura dei tendini eseguita dal chirurgo.
Sono consigliate 2-3 sedute settimanali (non tutti i giorni!) eseguite sempre sotto la soglia del dolore e senza forzare.

Quando si potranno riprendere le normali attività quotidiane e sportive?

In media il recupero funzionale e il ritorno alle normali attività quotidiane si ottiene in 3-4 mesi ma può necessitare anche di periodi più lunghi.
La ripresa di lavori particolarmente pesanti e di sport agonistici o di contatto può richiedere anche 6-8 mesi.