Spalla: quali sono i sintomi della tendinopatia calcifica?

Il calcio è un minerale essenziale per la salute delle ossa ma, in alcune persone, potrebbe accumularsi e depositarsi sui tendini della cuffia dei rotatori e formare calcificazioni, aumentando il rischio di sviluppare i sintomi di una tendinopatia calcifica. 

Ne parliamo con il dottor Andrea Lisai, ortopedico di Humanitas San Pio X.

 

Come si riconosce la tendinopatia calcifica della cuffia?

La tendinopatia calcifica è una patologia della spalla che colpisce prevalentemente le donne tra 30 e 50 anni, ma è piuttosto diffusa anche tra coloro che per sport o per lavoro svolgono gesti che richiedono il sollevamento frequente e ripetuto delle braccia sopra la testa. Si tratta di una patologia silente nella sua fase iniziale ma estremamente dolorosa nelle fasi di evoluzione della malattia. L’evoluzione della tendinopatia calcifica di spalla può essere suddivisa in tre fasi:

  1. fase pre-calcifica: il tendine si ispessisce e riceve meno sangue. In questa fase non si avvertono sintomi
  2. fase calcifica: i sali di calcio si depositano sul tendine. Possono comparire sintomi acuti come dolore, limitazione o blocco del movimento della spalla.
  3. fase post-calcifica: il tendine guarisce

«Nella fase iniziale, in genere il paziente non avverte alcun sintomo – dice l’esperto. – Nelle fasi di evoluzione, i sintomi più comuni sono dolore acuto, limitazione o blocco del movimento della spalla. Il trattamento della patologia varia a seconda della fase della malattia. Inizialmente – continua il dott. Paolo Avanzi – si tratta con terapie mediche e fisiche, cioè con farmaci antinfiammatori e onde d’urto, che dall’esterno mirano a rompere e far riassorbire la calcificazione. Se il dolore non passa oppure la tendinopatia è già in fasi avanzate, il chirurgo ortopedico può scegliere tra due trattamenti, a seconda della condizione clinica del paziente:

2)    Lavaggio della calcificazione: sotto guida ecografica, che permette di individuare i punti esatti in cui si trovano i depositi di calcio, vengono inseriti nella spalla due aghi attraverso cui iniettare una soluzione fisiologica che rompe le calcificazioni, le quali vengono poi riassorbite ed eliminate attraverso il secondo ago.

3)    Artroscopia: intervento chirurgico mininvasivo che rimuove del tutto e definitivamente la calcificazione.»