L’intervento per la tendinopatia calcifica della cuffia dei rotatori

La tendinopatia calcifica della cuffia dei rotatori è una patologia molto frequente. Si stima che circa il 75% della popolazione ne sia affetta, ma spesso è del tutto asintomatica o non sufficientemente dolorosa per ricorrere a una visita medica. In alcuni casi, invece, provoca una sintomatologia talmente dolorosa che il paziente si reca in pronto soccorso. Il trattamento è nella maggior parte dei casi conservativo (non chirurgico). Antiinfiammatori, infiltrazioni subacromiali e lavaggi ecoguidati delle calcificazioni possono risolvere il problema.

Cos'è l’intervento chirurgico per la tendinopatia calcifica della cuffia dei rotatori?

L’intervento per la tendinopatia calcifica della CDR viene proposto soltanto nei rari casi in cui la terapia conservativa non sortisca i benefici sperati. Viene svolto con tecnica mini-invasiva (artroscopia), eseguendo 3-4 piccole incisioni, in anestesia loco-regionale, nella maggior parte dei casi.
In una incisione si inserisce l’artroscopio, “telecamera” che permette di vedere l’interno della spalla. Attraverso le altre incisioni vengono introdotti speciali strumenti che permettono l’asportazione delle calcificazioni. Nel caso in cui la stessa calcificazione abbia determinato una lesione del tendine, si procederà alla riparazione di quest’ultimo (vedi lesione della cuffia dei rotatori).