La capsulite adesiva: la capsulotomia artroscopica e lo sblocco articolare

La capsulite adesiva ("spalla congelata", frozen shoulder) è una patologia che interessa prevalentemente il genere femminile tra i 30 ed i 50 anni. Il dolore e la rigidità sono i sintomi principali. Nel 95-98% dei pazienti, le infiltrazioni ecoguidate intra-articolari, il cortisone per OS e la fisioterapia risolvono definitivamente il problema. Nel resto dei casi è necessario l'intervento chirurgico.

In cosa consiste il trattamento chirurgico per la capsulite adesiva?

Questo intervento per curare la capsulite adesiva consiste in una procedura artroscopica, eseguita in anestesia loco-regionale, della durata di 20-40 minuti. Durante la procedura si eseguono 2 step:
1)  capsulotomia a 360°: si esegue un “release” della capsula articolare che appare spessa e rigida (è come se si tagliassero delle aderenze);
2) sblocco articolare: eseguita la completa capsulotomia, il chirurgo, con delle manovre esterne, testa l’effettivo recupero articolare della spalla finché non appare completo.

Come bisogna comportarsi dopo l’intervento chirurgico?

Per l’intervento chirurgico relativo alla capsulite adesiva, la dimissione è prevista per il giorno successivo.
Non è necessaria l’immobilizzazione dell’arto operato in un tutore. Anzi, è molto importante che il paziente inizi la fisioterapia dal primo giorno post-operatorio e utilizzi l’arto operato per svolgere le normali attività quotidiane, in modo da ridurre al minimo il rischio di recidiva.